MILLE E UNA STORIA – CASSIOPEA RACCONTA

NELL’ AMBITO DELLE INIZIATIVE PRO LOCO

E PERCORSI CASSIOPEA

DI CASTEL S. PIETRO TERME

Il 30 NOVEMBRE 2011 ALLE ORE 21

foto costellazione di Cassiopea

costellazione di Cassiopea

I Mercoledì di Pro Loco – Castel S. Pietro Terme (Bo)

Nei sotterranei del Palazzo Comunale – P.zza XX Settembre – Castel S. Pietro Terme

IL GRUPPO DI SCRITTORI “PERCORSI CASSIOPEA” presenta :

MILLE E UNA STORIA

Racconti scritti dai membri del gruppo e interpretati dall’attrice PINA RANDI.
PRESENTAZIONE DI RAIMONDA RAGGI 

 

Verranno letti i seguenti racconti:

COMPITO DI MATEMATICA – I POD – FIORI RECISI – L’AMANTE SEGRETA

Intervallo con il pittore Fabrizio Simoni

GLI INNOCUI CIPPOLLOTTI – SUNTINA – ARGENTINA SOLO ANDATA.

In contemporanea esposizione di quadri in triplice dimensione a cura di FABRIZIO SIMONI

 

Clicca QUI per scaricare l’invito in formato PDF.

Come è andata la serata.

Pina Randi, interprete d’eccezione, e il gruppo Percorsi Cassiopea, hanno trasformato una serata che si annunciava piacevole, in una serata indimenticabile.
La classe dell’attrice teatrale dalle molteplici caratteristiche e dall’inconfondibile mimica, i racconti, belli, carichi di emotività alcuni, decisamente ironici gli altri, hanno suscitato applausi entusiasti e prolungati, da un pubblico ammirato e partecipe.
Alle pareti dell’antico sotterraneo di epoca ottocentesca, originali quadri tridimensionali dell’artista Fabrizio Simoni, sono stati una variante del percorso, dal tocco innovativo e gradevole.
La Presidente di Pro Loco, Raimonda Raggi, in diversi momenti, con l’entusiasmo e la verve che le sono proprie, ha presentato e ringraziato tutti i partecipanti all’evento.

 
 

Pina Randi

Raimonda Raggi

Fabrizio Simoni e le sue opere.

Lina, Raimonda, Pina e Fabrizio

Pubblicato il libro CASAMONDO.

Siamo lieti di comunicare che il racconto

“Conseguenze”

del nostro Cassiopea Stefano Samorì,  è stato pubblicato nel libro Casamondo.

Il libro è un e-book pubblicato con il contributo del Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica, Università di Bologna

Edizione fuori commercio – ISBN 978-88-902290-6-0 – ISSN 1828-8391

Scaricabile gratuitamente cliccando QUI.

III EDIZIONE CONCORSO LETTERARIO “TURNO DI NOTTE”

Il 23 luglio 2011
OFFICINE WORT
 in collaborazione con l’AZIENDA VITIVINICOLA GANDOLFI
ha premiato i vincitori della 
III EDIZIONE DEL CONCORSO LETTERARIO  

TURNO DI NOTTE”

Secondo classificato, il nostro Cassiopea, Stefano Samorì. 

Con un racconto che prendeva spunto da questo incipit, appositamente scritto anche quest’anno da Gianluca Morozzi :

Fu la musica a svegliarlo. Aprì gli occhi e si guardò intorno sconcertato. Era sdraiato sul pavimento di un’osteria dalle volte altissime, di pietra, con bottiglie, bottiglie e ancora bottiglie, un clima fresco da cantina, le luci basse. Solo, non ricordava di esserci mai entrato. Anzi. Non ricordava proprio nulla. Il suo passato recente. Il suo passato remoto. Neppure il suo nome. Niente finestre, in quell’osteria. Solo una scala che portava di sopra. Si rizzò in piedi. E si sentì raggelare. C’era un uomo riverso per terra, faccia in giù al centro del locale, in un lago di sangue. Al suo fianco, una bottiglia rotta. Dietro il bancone una ragazza. Aveva un costume da Wonder Woman, era legata a una sedia e imbavagliata, gli occhi chiusi. Forse dormiva, forse era svenuta, forse era morta. Dalla radio usciva una canzone di Vasco Rossi. Diceva… Io sono ancora qua, eh già! In quel momento sentì i passi sulle scale.

Per leggere i tre racconti vincitori clicca QUI.

Per vedere alcune foto della premiazione clicca QUI.

 

RACCONTI IN PRATO

Domenica 15 maggio 2011 alle ore 17.30 il Giardino degli Angeli è lieto di ospitare :

CASSIOPEA –  Officina di Scrittura – presenta :

RACCONTINPRATO

Rassegna di racconti scritti dal gruppo Cassiopea

Patrizia Bartolini, Paolo Bassi, Lina Cremonini, Stefania Fontanelli, Stefania Grillini, Doranna Montefusco, Angelo Sarti, Stefano Samorì, Carla Sermasi,

leggeranno racconti vari per ascoltatori di  tutte le età: ragazzi, adulti e anziani, per offrire  un pomeriggio di primavera, diverso.

Intermezzi musicali a cura della violinista castellana FOSCA FIMIANI .

seguici

 

 foto ingresso giardino
 foto tavolo

foto lina

Lina

foto doranna

Doranna

foto fosca

Fosca

foto stefania

Stefania

foto angelo

Angelo

foto paolo

Paolo

foto fabio

Fabio

foto quadri

foto articolo del Carlino

Articolo sul Resto del Carlino (10/06/2011)

LA SCRITTURA DELLE EMOZIONI – Lucca.

La scrittura delle emozioni.

A cura di Patrizia Finucci Gallo con la collaborazione

di Stefania Fontanelli del gruppo

Cassiopea-Officina di scrittura

Presso la Locanda al colle via della Stretta 102

loc. Capezzano Pianore / 55041 Camaiore Lucca / Italy

Il progetto:
Corso di scrittura creativa legato alle emozioni e alla ricerca di un rapporto
fra il sentire più intimo e l’esternazione di esso mediante le parole.

Il periodo:
Aprile
sabato 16 dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 17.30
e domenica 17 dalle 10.30 alle 12.30.

Programma:
1. La cassetta degli attrezzi: incipit, trama, chiusa e dialoghi.
2. Dove nascono le storie.
3. L’osservazione.
4. Il sentire del quotidiano letto attraverso i diari di celebri autori
come Anais Nin, Cesare Pavese, Simone De Beauvoi, Colette ed altri.
5. I luoghi della memoria.
6. La descrizione dei personaggi
7. La scrittura delle emozioni.

Scarica il PDF dell’iniziativa.

Giuseppe D’Agata.

Giuseppe D’Agata muore per un ictus.

Dal suo romanzo ‘Il medico della mutua’ fu tratto il memorabile film con Alberto Sordi

Giuseppe D’Agata

Giuseppe D’Agata
Bologna, 30 marzo 2011 – CHISSA’ se il suo ultimo sogno verrà esaudito. Andreino Cocco, l’amico del cuore di questi ultimi anni bolognesi se lo augura e lavorerà perché nella sua casa di via Testoni 5 venga allestita una mostra con la galleria della sua collezione di Ceroli, Nanni, Sartelli, Pozzati. Una cinquantina di ricordi degli artisti di cui amava circondarsi e di cui si occupava da quando una ventina d’anni fa era tornato da Roma dopo una carriera in Rai. Giuseppe D’Agata, classe 1927, figlio di tipografo molisano salito in città dove aveva messo su casa e famiglia, avrebbe voluto fare il pittore, amava la musica (era un apprezzato batterista jazz nella Bologna appena liberata dagli Americani) ma poi la vita l’aveva portato verso le lettere e l’aveva consacrato scrittore di fama oltre che paladino della categoria per cui ricopriva ancora la carica di Presidente dell’Associazione italiana scrittori dopo essere stato alla testa anche dell’Associazione Scrittori Bolognesi.

VENERDI’ 18 un improvviso malore l’ha colto in casa ma non sembrava potesse compromettere la sua ancora potente vitalità e invece il decorso post-ricovero al Maggiore ha avuto un’evoluzione nefasta andando a compromettere la funzione respiratoria e portandolo, ieri mattina alle 5.35, alla morte. La notizia ha raggiunto nella sua casa la figlia trentottenne Caterina che vive stabilmente a San Diego da dodici anni (è ristoratrice) ma si è subito precipitata a Bologna non appena avvisata dell’ictus che aveva colpito il padre e che lo accompagnerà nell’ultimo viaggio domani pomeriggio alle 15.30 in Certosa dove verrà anche seppellito. Rimasto vedovo due anni fa, viveva da allora con un’affezionata signora che lo seguiva con costanza e premuera e che era presente anche al momento dell’attacco ischemico. «Ormai la sua vita — confida Caterina — era seguire gli artisti locali». Bologna gli piaceva? «Sì e no».

TRA I PIU’ INTIMI, come detto, Cocco. Assistente di Vedova, allievo dell’Accademia di Belle Arti nel ’75, lavora in Cosepuri ma la pittura è la sua grande passione. Ed è stata la sensale anche dell’incontro con Pippo: «Lui era molto amico di Luciano Rubini, io di Silvano Chinni. Poi ciascuno di noi ha rotto con i rispettivi e ci siamo avvicinati tra noi mentre a loro volta si sono avvicinati Rubini e Chinni». Un chiasmo che ha immediatamente prodotto una nuova ma subito profonda vicinanza tra loro e che ha prodotto uno scambio di confidenze che rendono ora Cocco un prezioso biografo di D’Agata. «Quando aveva appena 14-15 anni i partigiani della Brigata Matteotti gli affidavano l’affissione dei loro volantini e dei giornalini che invitavano ad aderire al movimento di liberazione e il segno dell’affiliazione era un fazzoletto rosso che lui poi donò all’Istituto Parri». E proprio lì, in occasione della mostra Piega ed arrotola curata da Valerio Dehò lo scorso anno, il sodalizio tra loro si era ulteriormente cementato. «Mi raccontò per esempio che quando Feltrinelli vendette i diritti d’autore del Medico della mutua divenuto poi il famoso film di Sordi, a lui andò la metà dei cinque milioni (di lire, ovviamente) pattuiti. Li investì nell’acquisto di una macchina che però due settimane dopo gli rubarono».
Come dire che la carriera di scrittore non l’aveva arricchito, anche se gli aveva consentito di dedicare i suoi anni estremi alla passione per la pittura. «Era un profondo conoscitore dell’arte contemporanea. Nel ’91 scrisse anche Artisti e gallerie a Bologna e ultimamente erano in corso pourparlers con Gianfranco Maraniello del MAMbo per fare a casa sua una mostra aperta al pubblico di tutti i suoi quadri». Difficile dire se quel suo sogno potrà mai diventare realtà. Certo lo piangerà tutto l’entourage che lui seguiva amorevolmente e con fine spirito critico. Senza però mai dimenticare il mestiere di scrittore.

L’ultima uscita pubblica il 1° marzo, ospite del salotto di Patrizia Finucci Gallo della scuola Stanton, dove ha presentato A mano libera, la prima raccolta di racconti del gruppo Cassiopea, officina di scrittura di Castel San Pietro, arricchendo la serata con le sue argute osservazioni sulla letteratura e la passione dello scrivere che si era lievemente opacizzata ma non l’aveva certo abbandonato.

Giurato del Premio Strega, nel 2007 era apparsa per Bompiani la sua ultima testimonianza di grande sperimentalista nel breve e intenso I passi sulla testa: un fraseggiare breve, punteggiature disseminate a go-go, suoni onomatopeici ossessivamente ripetuti. Una stoffa di scrittore che i lettori del Carlino ben ricorderanno quando ne era elzevirista o quando poterono leggerne alcuni romanzi qui pubblicati a puntate.

di LORELLA BOLELLI ©